bicycle film festival london report

si è chiusa qualche giorno fa la tappa londinese del bicycle film festival.
pesce, organizzatore della tappa milanese che si terrà fine novembre, ci regala un report di quanto accaduto.

leggitelo tutto !

Torno fresco fresco dal BFF di Londra. Le proiezioni
erano al Barbican centre, centro culturale pettinato,
in moquette rossa, con strani accostamenti nelle hall
tra ciclisti tacchettati e sciure in tiro che andavano
a sentirsi la musica classica.

Dei film non dico nulla, li vedrete, e poi io sono di
parte, giudicherete voi. Dico solo che la
sala era sempre piena
, con un bel po’ di spettacoli
sold out. Pubblico vivace, vociante e ululante. Gran
pinte di birra in sala.

I look che si vedono davanti al cinema vanno dal ciclo
commuter catarifrangente in pieghevole Brompton al
fissato punk rock di ispirazione messenger newyorchese a quello più colorato di ispirazione West Coast. Abbondanza di baffi con ricciolo,
per esempio quelli di Super Ted, gran personaggio, un tranquillone, gran rider.

La crew Rapha (sponsor BFF London) spacca. Sono
lanciatissimi sull’urbano, stan creando una nuova
iconografia metropolitana, tra il punk e il retrò.
Li ho fomentati a sbarcare a Milano.

Il commento di un 60enne che la sa lunga: “Era dal tempo dei mods che
non vedevo qualcosa di simile a Londra, solo che al
posto delle Lambrette ora ci sono le bici”. E
aggiungo io: non ci resta che trovare il nostro
Quadrophenia e i nostri WHO.

Hackney e l’East End è l’epicentro di questa nuova cultura, mi sembra di capire, come
Camden e North London lo è stato a inizi ’90 per il britpop. Il bar
di riferimento: Jaguar Shoes, a Shoreditch.

Goduriosi gli spostamenti tra i vari after party, in
piccoli sciami, andatura spedita, vento freddo in
faccia. Quando calano le calorie si mangia on the
road, in piedi sui marciapiedi, da kebabbari e fish
and chips, anche quando piove (e ha pioviuto spesso,
culo e scarpe spesso bagnati).

Spettacolari accrocchi di bici legate una sopra l’altra alle inferriate davanti ai vari bar degli after party.

Atmosfere da saloon al Rollapaluza party ospitato da
Carhartt, affollato da messenger, belli molesti,
situazione piacevolemente marciona, interessanti
conversazioni biascicate.

Belli gli after-after-after party, finalmente al
caldo, in casa, in formazioni random.

La comunità che gira intorno al BFF è molto unita e
coesa. Brendt si lamenta che gli after parties sono
troppo a misura di cricca, dovrebbero essere più
inclusivi, e forse ha ragione, ma capisco anche la
reticenza a dare in pasto una scena così magica a un pubblico di non eletti.

Grazie a Sara e Carolina per l’opitalità e a tutta la
crew BFF e Rapha per l’accoglienza. Un po’ di loro
verranno al BFF Milano. Prepariamoci ad accoglierli.

  • Dade

    Laura! 🙂
    viene anche quest’anno?

  • mi sa di sì, e anche sara pareva propensa

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