il polo coi cavalli di ferro

la pipa Bozo ci spiega i fondamentali del Bike Polo in un misto tra tecnica, meccanica e poesia
dai Bozo guarisci che il tuo trash-talking ci manca!

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lonely race

quando si è capito che la Lonely Race si doveva correre da soli mi sono un po’ preso male
vero che le alleycat andrebbero sempre corse da soli ma a noi piace farle in compagnia
non potremo mai dire di essere dei veri messenger ma io ho sempre detto di essere un fakenger, quindi nessun senso di colpa

fatta questa premessa devo però dire di essermi ricreduto durante la gara
prima di essere una gara contro gli altri era una gara contro se stessi e i propri limiti (il mio è soprattutto la totale assenza di senso dell’orientamento)
si poteva fare affidamento solo sulle proprie capacità, niente scie e niente lavoro di squadra per trovare le vie

la formula era abbastanza semplice: 5 checkpoint da fare in un ordine prestabilito diverso per ogni corridore
dopo ogni checkpoint bisognava tornare alla partenza, in questo modo il percorso è stato lungo uguale per tutti (a meno di errori)
l’unica possibiltà di non farla da soli era beccare qualcuno con la tua stessa destinazione, ma al checkpoint successivo si ripresentava comunque il problema
la partenza poi era in un punto strategico della città completamente circondato da pavè. impossibile evitarlo
e per completare il tutto ci si è messa pure la pioggia a renderlo scivolosissimo. ho già detto che odio il pavè?

i 5 checkpoint erano abbastanza semplici da trovare ma grazie alla mia totale incapacità con le mappe ho perso un sacco di tempo
in alcuni checkpoint c’erano anche delle prove da fare: tipo bere una birra facendo trackstand, lanciare un cerchio intorno a un birillo o segare delle fascette che quei mattacchioni dei Riviera Riders™ ti legavano alla bici
finiti i checkpoint si veniva indirizzati al vero arrivo, dietro la Triennale. qui ci si è arrivati tutti (o quasi) distrutti grazie a pioggia, pavè e solitudine

i primi 3 all’arrivo sono stati Andrea, Gio e Matteo. primo outoftown Lorenzo
ma per la classifica ufficiale attendiamo che gli organizzatori si riprendono dai bagordi del weekend

le pipe sono state grandi. organizzare una roba del genere non deve essere stato facile e credo che abbiano fatto un ottimo lavoro
ho visto facce stanche ma contente e questa è la cosa più importante
penso che per il pavè e in generale per il percorso si debba ringraziare Matteo aka il prescelto ma correggetemi se sbaglio.
se però è corretto sappi che ti ho pensato molto ogni volta che andavo e tornavo da piazza Arculea… e non erano pensieri positivi 😉

foto sul flickr di MilanoFixed, Diodo e Lorenza