la garibaldina

a Bergamo le salite sono vere salite e le discese sono vere discese.
noi milanesi invece siamo abituati al massimo a qualche cavalcavia.
fortunatamente qualche uscita in brianza ci aveva abituati alla sofferenza della salita (e della discesa)

alla partenza c’era da decidere se fare subito la città alta o lasciarla alla fine, cioè se soffrire subito e andare poi via liscio oppure usare le ultime forze rimaste per salire (e poi scendere)
noi abbiam deciso di affrontarla per prima, a freddo, una bella salitina di ciottolato perchè l’asfalto sarebbe stato troppo facile e a noi piace soffrire (l’ho detto che ci alleniamo apposta)
arrivati in cima c’è poi da scendere e qui si è capito perchè si consigliava il freno: strade strette, nel nostro caso contromano e con l’immancabile ciottolato. un delirio insomma
il resto dei checkpoint fortunatamente erano più “normali” e ben distribuiti intorno alla città. testa bassa e pedalare a tutta
quando però arrivi alla fine e scopri di averne dimenticato uno ti si segano le gambe. ma noi non ci arrendiamo mai. abbiamo ripreso la bici e siamo andati a recuperare l’ultima fascetta

la gara è stata organizzata benissimo. hanno pensato a tutto: dalle mappe al ricco buffet all’arrivo. impeccabili
grazie a Fixed Gear Bergamo per l’impegno e la passione che ci hanno messo.

foto sul flickr di MilanoFixed e su quello di Diodo.
c’erano un sacco di fotografi ben attrezzati. attendiamo i loro scatti